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Giù le mani da Noa Lang, per tifosi e alcuni addetti ai lavori è già un caso

Eccessive critiche su Noa Lang, ma bisogna fare chiarezza su questo calciatore. Alcuni giudizi sono troppo frettolosi.


Alessandro D'AriaAlessandro D'AriaMatch Analyst

11/08/2025 15:58 - Calciomercato
Giù le mani da Noa Lang, per tifosi e alcuni addetti ai lavori è già un caso

Siamo all’alba della nuova stagione, o forse nemmeno visto che il Calciomercato è ancora nel pieno del suo fermento, e già da più canali e da varie fonti si sentono giudizi, sentenze e proclami di disfatta intorno al nome di Noa Lang. Il talento olandese approdato alla corte di Partenope poco più di 20 giorni orsono, accompagnato da un curriculum di tutto rilievo, cinque stagioni di seguito chiuse con la vittoria del campionato di appartenenza tra Belgio e Olanda, 11 reti e 10 assist nell’ultima sua stagione al Psv Eindhoven, un corredo di numeri, magie, giocate e dribbling al servizio del team, estro e talento messi al servizio non solo del calcio ma anche della musica possiede tutte le caratteristiche per poter arricchire tecnicamente non solo il Napoli ma in generale la nostra Serie A.


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Eppure sono bastati i primi estenuanti allenamenti, le prime partitelle a mezzo campo e gli esordi nelle gare amichevoli di Agosto, il cui valore ricordiamolo è prossimo allo zero, per far storcere il muso non solo ai tifosi, ma anche, cosa più grave, ad addetti ai lavori tra tecnici, osservatori, sofisti da bar e, ahimè, qualche opinionista e persino qualche giornalista forse un po' troppo precipitoso. Fatto è che dall’entusiasmo e dai paragoni anche eccessivi, si è passati al catastrofismo e alla bocciatura prematura di un gioiello divenuto in un batter d’occhio un “bidone”. Come sempre, in questi casi, tocca fare chiarezza.


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Noa Lang è un ottimo giocatore, ancora da farsi, per sue stesse parole, nel calcio che conta, fuori dalla “comfort zone” dei campionati comodi, come dal diretto interessato sottolineato in conferenza di presentazione. Non è né Lavezzi, né Mertens, tanto per intenderci. Ma, avendo scomodato due nomi iconici della storia moderna del calcio Napoli, approfittiamo per riflettere su un aspetto che invece accomuna Noa ai due eroi partenopei di delaurentiisiana memoria. Il “pocho” si presentò in Italia nello scetticismo generale, con una forma fisica quantomeno rivedibile e, prima della straordinaria esplosione avvenuta nella gara di campionato di Udine – gara vinta per 0-5 dagli azzurri con prestazione stellare dell’argentino – aveva alquanto deluso nelle prime apparizioni amichevoli e anche ufficiali.

Il caro amato Dries, visse un inizio da panchinaro e una improbabile staffetta con Insigne titolare, prima di prendersi il suo spazio con la rete di Firenze e, molto dopo, quando fu reinventato falso nueve da Sarri. Ma la storia evidentemente non ha insegnato nulla, e quindi tocca sentire e anche leggere giudizi lapidari e sfottò in merito alla sua passione per la musica. Giova forse rimarcare una dinamica masochista che troppo spesso prende forma in una città che talvolta ama farsi male da sola.

Ebbene, in un periodo di grandi fasti della città di Napoli, della napoletanità nel mondo, della Napoli capitale turistica, culturale e artistica oltre che sportiva del Mediterraneo, occorrerebbe lasciare a chi non è di queste latitudini l’ingrato quanto ingiustificato compito di fare fuoco, metaforicamente parlando, sul nemico sportivo di turno, che da qualche anno a questa parte si chiama Napoli. Farsi male da soli, con il famigerato “fuoco amico”, serve solo a dare una mano a chi è in difficoltà, e stavolta, ma a dire il vero già da anni vivaddio, non è Napoli e il Napoli. Noa Lang è un giocatore forte che non va paragonato a nessuno se non a se stesso. Non è Kvara né il sostituto di Kvara, e va atteso ad un calcio per lui nuovo, che a suo tempo ha atteso gente come Platini e come Van Basten, tanto per citare qualche nome altisonante.

D’altra parte, non è forse vero che pochi giorni orsono lo stesso Kevin De Bruyne in allenamento è inciampato e caduto sul pallone in maniera piuttosto goffa? Dobbiamo forse per questo giudicare negativamente anche mister 309 assist e 160 reti in carriera? Suvvia… Noa ben presto sorprenderà e sarà curioso e divertente andare a scovare titoli o video di chi oggi spara a zero su un ragazzo forte che ha solo bisogno di tempo e di fiducia intorno a sé.


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Alessandro D'AriaAlessandro D'Aria
Match Analyst e Football Data Analyst certificato ed abilitato alla professione. A fine anni '90 ha seguito da vicino prima la Primavera e la prima squadra del Napoli. Si occupa per AreaNapoli.it, tra l'altro, dell'analisi dell'avversario.

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